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NUTRIZIONE ARTIFICIALE

NUTRIZIONE ARTIFICIALE

Il servizio Endocrino-nutrizionale si occupa di gestire nei pazienti che non sono in grado, momentaneamente o permanentemente, di assumere alimenti per via orale per vari motivi, o che non assumono un adeguato apporto nutritivo, la terapia con nutrizione artificiale (nutrizione enterale, quindi mediante sondino naso gastrico o gastrostomia endoscopica percutanea o nutrizione parenterale mediante catetere venoso centrale o periferico).

 

Presso il servizio endocrino-nutrizionale dell’ASP vengono posizionati ai pazienti che lo necessitano (per nutrizione artificiale o per terapie endovenose in generale) PICC (Peripherally Inserted Central Catheters).

I PICC (Peripherally Inserted Central Catheters) sono accessi venosi a medio-lungo termine, destinati ad un utilizzo sia continuo che discontinuo, sia intra- che extra-ospedaliero.

Sono costruiti con materiali ad alta biocompatibilità, di calibro solitamente compreso tra i 3 ed i 6 French (da 1 a 3 mm), e vengono inseriti, nel paziente adulto, attraverso l’incannulamento di una vena periferica dell’arto superiore.

PICC è un catetere centrale, ovvero la sua punta viene posizionata in prossimità della giunzione tra vena cava superiore ed atrio destro.

Il PICC consente quindi tutti gli utilizzi tipici dei cateteri venosi centrali (CVC) "classici": misurazione della PVC, infusione di soluzioni ipertoniche (osmolarità superiore a 800 mOsm/litro), somministrazione di farmaci basici (pH >9), acidi (pH <5) o vescicanti o irritanti sull’endotelio.

Il PICC consente lo stesso tipo di terapie infusionali di un CVC a breve termine inserito mediante puntura diretta della vena giugulare interna, succlavia, o femorale.

I PICC presentano numerosi vantaggi:

  • evita il rischio di complicanze meccaniche alla inserzione, tipico della puntura venosa centrale diretta (es. emo-pneumotorace)

  • basso rischio di complicanze batteriemiche;

  • consente il posizionamento di un accesso venoso centrale in pazienti con controindicazioni alla venipuntura centrale (es. pazienti obesi, pazienti scoagulati, pazienti con tracheotomia);

  • minor rischio di trombosi venosa centrale;

  • può essere posizionato da personale medico o infermieristico adeguatamente addestrato, non necessita di competenze di tipo anestesiologico o chirurgico;

  • può essere utilizzato anche in modo discontinuo, senza aumentare il rischio di complicanze ostruttive o infettive;

  • può essere utilizzato sia in ambito intra-ospedaliero che extra-ospedaliero

Quindi può essere posizionato nelle seguenti categorie di pazienti:

  • in pazienti che hanno bisogno di terapie endovenose intraospedaliere,

  • in pazienti dimessi con un accesso venoso destinato a terapia domiciliare o in hospice per cure palliative (a questo proposito, comporterà un significativo risparmio in termini di costi e complicanze rispetto a un accesso a lungo termine).

Infine, il PICC può essere inserito al letto del paziente, di conseguenza non sarà più necessario il trasporto dello stesso presso altre realtà nosocomiali,

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